“Il movimento libero è la chiave per lo sviluppo armonico del bambino. Attraverso il movimento, il bambino esplora il mondo e scopre sé stesso.”
E. Pikler
Cos’è la neuropsicomotricità?
La neuropsicomotricità è la terapia che si occupa, tramite un intervento psicomotorio, di sostenere lo sviluppo globale del bambino attraverso il movimento, la relazione e il gioco.
Il corpo è il mezzo che il bambino usa per esplorare il mondo intorno a sé, relazionarsi con gli altri nei primi anni di vita ed esprimere emozioni. Il movimento diventa quindi lo strumento attraverso il quale poter intervenire per modulare specifiche alterazioni comportamentali o relazionali, o come mezzo primario per intervenire su problematiche specifiche della sfera motoria.
Il focus dell’intervento neuropsicomotorio può essere:
- a prevalenza motoria, ovvero più diretto alle abilità motorie semplici e complesse, come coordinazione motoria, manipolazione, cammino, salto etc;
- a prevalenza neuropsicologica, ovvero più diretto alle funzioni cognitive, come memoria, attenzione, problem solving, pianificazione, memoria di lavoro, impulsività etc;
- a prevalenza relazionale, ovvero più diretto agli aspetti emotivi e motivazionali che fanno capo all’organizzazione più generale della personalità, ad es. attese, condivisione, modalità di interazione, comunicazione non verbale e verbale, espressione e conoscenza delle proprie emozioni etc.
Chi è il TNPEE?
Il Terapista della Neuro e Psicomotricità dell’Età Evolutiva, detto anche neuropsicomotricista o più brevemente TNPEE, è la figura professionale della riabilitazione dell’età evolutiva che rivolge il suo intervento a bambini di età compresa tra 0 e 7 anni circa.
Come e con chi lavora il TNPEE?
Dopo un primo fondamentale colloquio di anamnesi con i genitori effettuato in collaborazione con la psicologa e seguito da incontri di valutazione in presenza del bambino/a, il TNPEE stende un piano d’intervento riabilitativo, illustrando alla famiglia gli obiettivi di lavoro a breve, medio e lungo termine. Nel suo lavoro predispone un contesto operativo (setting) più o meno strutturato, in cui tende a seguire gli interessi e la motivazione del bambino, per porre le basi di una buona relazione di fiducia. A partire da questa relazione si potrà poi iniziare a lavorare sugli obiettivi condivisi con la famiglia.
Il TNPEE inoltre, è parte integrante di un’équipe riabilitativa con la quale si confronta e collabora periodicamente. Di fondamentale importanza è la condivisione del lavoro terapeutico, oltre che con la famiglia, anche con la scuola e le altre figure che ruotano intorno al bambino, attraverso colloqui periodici.
A chi si rivolge?
- Disturbi del neurosviluppo, come:
- Disturbi specifici del linguaggio
- Disturbi specifici dell’apprendimento (DSA)
- Disturbo da deficit di attenzione e iperattività (ADHD)
- Disabilità intellettive
- Disturbi dello spettro autistico
- Disturbi motori, come disprassia o disturbi della coordinazione motoria.
- Ritardi psicomotori, ossia un ritardo nell’acquisizione delle competenze motorie e cognitive rispetto a quanto atteso per l’età.
- Disturbi emotivo-comportamentali, che possono manifestarsi in difficoltà di regolazione emotiva, ansia o difficoltà di socializzazione.
L’obiettivo della neuropsicomotricità è favorire uno sviluppo armonico, utilizzando il gioco, il movimento e la relazione come strumenti terapeutici per supportare il bambino nel raggiungimento delle sue tappe evolutive.
La terapia neuropsicomotoria in Associazione CADO viene svolta dalla dr.ssa Donata Capovilla e dal dr. Andrea Sioli, TNPEE.