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La musica da 0 mesi a 3 anni

C’è musica in tutto, se sai come trovarla”
Terry Pratchett

Fin dai primi mesi di vita è importante creare un ambiente sonoro stimolante, iniziando con il proprio bambino un percorso per gradi alla scoperta della musica nelle sue varie forme.

Il distinguere la voce della mamma, del papà e dei familiari più vicini, è già una prima forma di riconoscimento musicale, che poi si trasforma nell’imitazione e nella “lallazione” con cui il bambino cerca di comunicare con l’adulto.

L’interesse verso tutto ciò che produce un suono, dal nuovo giochino musicale ricevuto per il compleanno ai suoni dell’ambiente che lo circonda, induce il bambino a distinguere i suoni gradevoli dai rumori; canzoncine, filastrocche e ninna nanne stimolano il bambino all’attenzione e alla riproduzione di suoni piacevoli, mentre i rumori forti come le urla o i rumori domestici possono spaventarlo e farlo piangere.

La crescita del bambino fino al primo anno di età è infatti caratterizzata da forme di riconoscimento musicale differenti: l’ascolto di suoni e il tentativo di imitarli e riprodurli con la sua voce, la scoperta della differenza tra il parlato e il cantato,  l’identificazione del corpo come strumento musicale (basti pensare alla famosa canzoncine “Batti batti le manine…”) che porta i bambini a creare nuovi ritmi eseguiti sempre con maggior precisione.

Questa fase di scoperta non prevede il rispetto di regole musicali precise; il bambino deve sperimentare, sbagliare, riprovare per poi trovare il “suo” suono, quello che gli piace di più, lo stesso suono che lo spinge a farlo e rifarlo più volte!

Il bambino deve trovare con la musica un modo per esprimere le sue emozioni, facendone  provare altrettanti agli adulti; quanta curiosità si prova nel sentire un bimbo cantare una canzoncina, magari improvvisata e incomprensibile, mentre sta giocando con i suoi giochi?

Quante risate ci facciamo nel vedere i goffi e buffi movimenti che inventa ballando sulla sua canzone preferita? Quanto soddisfazione si prova nel cantare una canzoncina insieme (anche se non del tutto intonata)?

Quando la musica è presente nella vita quotidiana, il bambino impara a cantare così come ha imparato a parlare. E se la passione della musica nasce in famiglia, giocando insieme con la voce e con il ritmo, si arricchisce e si rafforza il legame affettivo.

Quindi… mettete musica in casa, cantate e ballate insieme, create nuove melodie aggiungendo alla voce il battito delle mani e dei piedi, inventate oggetti che possono diventare dei veri strumenti musicali.

Tutto questo per loro è una forma di gioco, ma nello stesso tempo è una fase di crescita importante. E allora, perché non condividerla con loro?

Metodo Montessori: aiutami a fare da solo

“Ciò che muove il bambino all’attività è un impulso interiore primitivo, quasi un vago senso di fame interna, ed è la soddisfazione di questa fame che lo conduce a poco a poco ad un complesso e ripetuto esercizio dell’intelligenza nel comparare, giudicare, decidere un atto, correggere un errore.”
Maria Montessori

CartanazONM

Aiutami a fare da solo è il “leitmotiv” della pedagogia Montessoriana e risulta essere anche molto attuale. Questo slogan ha lo scopo di promuovere l’autonomia del bambino, la spinta verso la libertà: naturalmente si tratta di un cammino gravoso che richiede impegno soprattutto da parte dei genitori e di coloro (educatori, insegnanti) che si prendono cura del bambino.

 Da genitore è normale chiedersi “come posso favorire l’autonomia del mio bambino?” Ma la risposta non è assolutamente scontata. Il ruolo del genitore, che è la prima persona che entra in contatto con il proprio figlio, è molto complesso poiché, spesso, per eccesso d’amore, tende a sostituirsi al figlio. Invece no! Lasciamo che il bambino esplori, provi riprovi fino a farcela da solo. L’intervento correttivo, laddove non è richiesto, non ha come finalità l’apprendimento.

E’ la curiosità il vero motore dell’apprendimento che permetterà al bambino di esplorare, di conoscere e di muoversi verso l’importante obiettivo: la conquista dell’autonomia.

Ma allora cosa dobbiamo fare noi genitori?

Come genitori, si dovrebbe cominciare eliminando i condizionamenti e fornendo al bambino una presenza di “qualità”, che possa quindi rispondere alle sue richieste, ai suoi dubbi senza mai sostituirsi a lui. E’ la formula magica del “se hai bisogno, sono qui con te”, che suggerisce fiducia ma allo stesso tempo supporto e sostegno per le scelte del bambino.

 Dare fiducia ai bambini è un aspetto fondamentale, così come osservare senza intervenire: quando un bambino sta compiendo una qualsiasi azione o gioco, sia esso, ad esempio, la costruzione di un puzzle, non deve essere disturbato perché in quel momento sta esplorando, sta cercando di capire da solo la soluzione. Quello che spetta al genitore è l’osservazione e l’eventuale prontezza ad ascoltare il bambino laddove venga richiesto l’aiuto.

L’unico intervento intenzionale ammesso nel metodo Montessori è la minuziosa organizzazione e predisposizione dell’ambiente educativo, attraverso l’utilizzo di specifici materiali e arredamenti. Tuttavia, a proposito dell’organizzazione ne abbiamo parlato in alcuni articoli precedenti che consigliamo di leggere per saperne di più.

Aiutami a fare da solo è l’esortazione per eccellenza che ogni bambino esprime silenziosamente, affinchè l’educatore e il genitore possano fornire i giusti aiuti, nei tempi opportuni, come risposta alle esigenze del bambino.

Con questo articolo, vorrei quindi rivolgermi a tutti i genitori che, soprattutto alle prime esperienze, hanno un atteggiamento iper-protettivo con i loro figli: l’iperprotettività infonde insicurezza, dipendenza, paura di non farcela… siate invece voi i primi ad avere fiducia, concedetegli quel tempo prezioso per permettergli di imparare a fare da soli.

Vi accorgerete che sarà in grado di vestirsi, qualche volta indossando una maglietta al contrario, vi accorgerete che sarà in grado di mangiare da solo, magari sporcando il seggiolone…infine, quante cose scoprirete solo osservando i vostri piccoli crescere.

 Concedetevi il tempo di aiutarli a fare da soli e dateci un parere su che tipo di genitori siete:
genitori che osservano silenziosamente e curiosamente, oppure genitori che intervengono tempestivamente?

 

Per saperne di più su opere dell’autrice vi consigliamo di visitare il link http://www.operanazionalemontessori.it/montessori/maria-montessori/le-opere

Motricità fine: perché è così importante?

Un nuovo e inquietante fenomeno sta dilagando nell’orizzonte educativo: molti bambini arrivano alla scuola dell’infanzia senza le basilari abilità motorie necessarie per tenere una matita e scrivere. Questa mancanza di destrezza nelle dita e nelle mani può essere attribuita all’incremento dell’utilizzo di tecnologie touch screen e a una riduzione dell’uso di pastelli, tempere, matite, forbici, paste da modellare e altri oggetti della vita quotidiana.

Insieme alle abilità socio-emotive e alla curiosità, la motricità fine è una delle competenze richieste alla scuola dell’infanzia. Se i bambini arrivano a scuola senza avere il controllo dell’uso delle dita per potere impugnare una matita si troveranno in difficoltà in molte altre attività. Questo è un problema enorme in quanto la scuola materna di oggi richiede molto più lavoro di scrittura rispetto a quella di 10 anni fa.

Questa situazione non può risolversi in un giorno. Così come le grandi capacità motorie, la motricità fine si sviluppa in maniera graduale, con molto esercizio.

Lo sviluppo della motricità fine inizia afferrando degli oggetti (le dita della mamma, un sonaglio, un giocattolo), tenendo una bottiglia, raccogliendo del cibo da mangiare, manipolando un cucchiaio, usando le mani per scopi mirati, come ad esempio giocare con le costruzioni o con le paste da modellare, chiudere una cerniera, disegnare e scrivere. Oggi vediamo come lo sviluppo di questa è ostacolata dal fatto che i bambini perdano troppo tempo davanti agli schermi dei dispositivi elettronici.

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La tecnologia non sparirà, quindi gli adulti hanno il compito di limitarne l’utilizzo e garantire al bambino un normale esperienza di gioco.

L’American Academy of Pediatrics raccomanda di non far trascorrere tempo davanti allo schermo ai bambini sotto i due anni, e non più di un’ora al giorno per i bambini in età prescolare. I genitori non dovrebbero dare i loro smartphone ai bambini quando questi sono nei loro passeggini o nei loro seggiolini da auto. Non dovrebbero mostrare loro video per bambini per tenerli occupati. Non dovrebbero portare gli iPad nei ristoranti. I bambini in età prescolare non dovrebbero avere la televisione nella loro cameretta.

La pubblicità spesso convince i genitori che i bambini apprendono dalle App o dai giochi bidimensionali. I bambini, tuttavia, vivono in un mondo tridimensionale e hanno bisogno di imparare dall’interazione con oggetti reali o persone. Per esempio, il modo in cui i bambini imparano cosa significa “tre” è quello di avere tre oggetti, mangiare tre acini di uva, costruire con tre mattoncini… i bambini imparano facendo e sperimentando, non osservando in maniera passiva.

I materiali classici per l’infanzia sono testati per allenare la motricità fine, rafforzando tutti i muscoli delle mani.

Gli adulti dovrebbero assicurarsi che i bambini abbiano accesso a questi materiali (sia a casa che a scuola):

  • ­ pastelli, pennarelli, gessi, tempere, matite, forbici.
  • ­ blocchi, Lego, oggetti da manipolare
  • ­ bambole e animali gioco fa vestire e svestire
  • ­ paste da modellare, colori a dita, etc.

Ci sono tante attività meravigliose e giocose che gli adulti possono fare con i bambini per aiutare a costruire buone capacità motorie.

Il Gesell Developmental Observation-Revised (GDO-R) si occupa di valutare le competenze motorie dei bambini. Negli ultimi anni gli insegnanti hanno commentato i bassi punteggi dei bambini relativamente allo sviluppo della motricità fine. Alcune insegnanti hanno chiesto di ignorare la valutazione di questa. La risposta è stata negativa! La motricità fine è una componente fondamentale nello sviluppo del bambino ed è essenziale per il successo scolastico.

Ecco una serie di attività da fare in casa per migliorare le abilità di motricità fine! Provate ad inserire queste attività nella routine giornaliera dei bambini:

Progettate in cucina: Fare la pasta fatta in casa rafforza i muscoli delle mani e delle dita. Create serpenti e palline con la pasta! Anche preparare le polpette è un’attività divertente e appetitosa!

Giocate ad emulare un negozio di generi alimentari: Mettete i prodotti in scatola su uno scaffale basso. Consentite al vostro bambino di giocare al negozio di alimentari: togliere e riordinare le scatole, ordinarle per dimensione contenuto. Questo è anche un gioco di abilità matematica!

Mangiate con le bacchette cinesi: Questa è un’attività più avanzata di motricità fine, ma non è impossibile da insegnare. I bambini asiatici la imparano molto presto. Usate le bacchette per raccogliere palle di cotone, cereali tondi o piccoli oggetti.

Piegate i vestiti: Iniziate con strofinacci e asciugamani, prima piegandoli a metà e poi riducendoli ad un quarto.

Giocate con le infilature: Realizzate braccialetti e collane utilizzando la pasta o delle perline. Questa attività aiuterà anche a sviluppare concetti matematici.

Giocate con i vestiti: Utilizzate le zip dei cappotti, abbottonate le giacche, allacciate le scarpe!

Utilizzate le forbici: Iniziate con forbici di sicurezza e con una striscia di carta della lunghezza di 10 cm. Tagliate, tagliate, tagliate per realizzare delle frange.  Più avanti, disegnate un percorso sulla carta da ritagliare.  Tagliate le immagini dalle riviste per creare dei collage o utilizzate le forbici per tagliare la pasta da modellare.

Colorate e disegnate: Incoraggiate la creatività fornendo una varietà di strumenti artistici. Sperimentate diverse tecniche di disegno e di colore, come ad esempio la puntinatura.

Limitate la tecnologia: Metti via gli oggetti di elettronica. O meglio ancora, create un vostro programma TV inventando una breve storia. Dopo aver disegnato la storia, scena per scena, su un lungo pezzo di carta, arrotolatelo su un tubo di cartone. Create uno schermo tagliando una finestra su una scatola di cartone. Montate il rotolo all’interno della scatola partendo da sinistra. Stendete l’inizio della storia sullo schermo e avvolgetelo su un altro tubo vuoto montato sul lato destro della scatola. Girate il tubo corretto per creare lo scorrimento contribuisce allo sviluppo dell’attività motoria.

L’importanza delle fiabe per i bambini

“I bambini non ricorderanno se la casa era lustra e pulita, ma se leggevi loro le favole” (Betty Hinman)

Chi di noi non è mai rimasto incantato nell’osservare un bambino intento ad ascoltare una fiaba, ammirandone gli occhi sognanti? Ma come possono delle semplici parole trasformare anche il bimbo più simile ad un uragano, in un angioletto capace di rimanere immobile per ore?

Proviamo a scoprire quale potere ha la fiaba sui nostri piccoli, in quanto non è solo uno strumento di intrattenimento, ma permette al bambino di conoscere meglio sé stesso sviluppandone la personalità.

Anche se a volte vorremmo mostrare ai nostri bimbi solo gli aspetti positivi della vita, possiamo notare che questo non avviene nelle fiabe; spesso infatti la storia inizia proprio con un evento tragico, come per esempio la morte di un genitore. In esse è sempre presente il “male” che,  secondo la visione psicoanalitica, rappresenta la parte “cattiva” di ognuno di noi. E’ così che il piccolo ascoltatore impara a riconoscere ed accettare tutte le sfaccettature della sua personalità, anche quelle che lo spaventano e che tende a rifiutare. Nella famosa lotta tra bene e male capirà inoltre che la vita è un susseguirsi di difficoltà, ma che con coraggio e ottimismo potrà superarle ed essere “felice e contento”.

L’ascoltatore si immedesima nel protagonista non in base al suo comportamento, ma poiché risulta schietto, simpatico e attraente; nella contrapposizione tra bene e male il bimbo non sceglie come vuole essere, ma sceglie come chi vuole essere.

Come scrive B.Bettelheim “mentre ascolta la fiaba, il bambino riceve delle idee sul modo di mettere in ordine…la sua vita interiore”.

Non dimentichiamoci inoltre che proporre delle letture ai bimbi fin dai primi mesi, sviluppa la loro capacità cognitiva e migliora la padronanza del linguaggio.

Infine, non è importante solo il contenuto ma anche il modo in cui si racconta la fiaba è di assoluta rilevanza. E’ necessario vivere ed interpretare i personaggi: via libera quindi alla recitazione attraverso la modulazione della voce e le espressioni del viso, aiutandosi con facce buffe e grandi movimenti del corpo trasformandosi di volta in volta in un personaggio mostruoso, un re, una regina o un animale parlante.

La lettura della fiaba crea un’atmosfera magica che rimarrà sempre nei ricordi di chi legge e di chi ascolta, rafforzandone il rapporto e la complicità. La vita ai giorni d’oggi è sempre più frenetica, ma abbandonare smartphone, tablet, televisori e internet per dedicare del tempo a questa attività è un atto d’amore nei confronti dei nostri piccoli.

Presentazione progetto “Contadini in erba”

Domenica 25 marzo 2018

dalle ore 10 alle ore 12

presentazione del progetto “Contadini in erba”

L’obiettivo primario è aiutare i bambini a riscoprire il benessere stando a contatto con la terra e la natura,
educando al rispetto di tempi e limiti per la crescita.

VI ASPETTIAMO IN ASSOCIAZIONE

INAUGURAZIONE 🎉

Siamo liete di invitarvi tutti all’inaugurazione del nostro nuovo spazio

SABATO 14 OTTOBRE 2017

ORE 16.00

presso la Cascina Balossa

via Balossa 75 – Novate Mil.se – accesso in auto da Cormano

Jpeg

Vi racconteremo quali sono le attività presenti in CADO per la promozione del benessere della persona e della comunità!